L’affidamento condiviso è un tema che ha suscitato molto dibattito negli ultimi anni. La recente ordinanza della I Sezione Civile ha portato una nuova prospettiva su questo argomento, affermando che la distanza fisica tra le abitazioni dei genitori non dovrebbe ostacolare l’affidamento condiviso.
Questo principio si basa sul diritto fondamentale del minore e del genitore non coabitante di mantenere un rapporto significativo. Lo Stato ha il dovere di garantire che questo diritto sia rispettato, fornendo strumenti adeguati per facilitare la frequentazione reciproca. Queste misure devono essere efficaci e tempestive, evitando soluzioni stereotipate o automatiche.
Il ruolo del giudice è fondamentale in questo processo. Deve esercitare un controllo rigoroso sull’operato dei servizi sociali, assicurando che le decisioni prese siano nel migliore interesse del minore.
L’ordinanza della Cassazione civile sottolinea l’importanza di questo diritto, affermando che la distanza tra le abitazioni dei genitori non dovrebbe essere un ostacolo. Questa decisione rappresenta un passo importante verso la realizzazione di un sistema di affidamento condiviso più equo ed efficace.
In conclusione, l’affidamento condiviso è un diritto fondamentale che deve essere garantito, indipendentemente dalla distanza tra le abitazioni dei genitori. Questa recente ordinanza apre la strada a nuove possibilità per l’affidamento condiviso, sottolineando l’importanza del diritto del minore e del genitore non coabitante alla reciproca frequentazione. È un passo avanti verso un futuro in cui tutti i bambini possono beneficiare dell’amore e del sostegno di entrambi i genitori, indipendentemente dalla loro situazione abitativa.